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Euphorbia resinifera A.Berger. - Euforbia Resinifera

La caratteristica che più salta all'occhio è il latice che una euforbia tagliata lascia gemere dallo stelo. Un tempo, questo lattice essiccato (E. resinifera, E. canariensis, E. regis-jubae) veniva usato sin dall'antichità in medicina come starnutativo, rubefacente e vescicatorio. Il suo impiego si trova citato già in Plinio ed in Dioscoride. Il fatto è che il latice delle euforbie è velenoso e può causare irritazioni anche gravi alle mucose degli occhi, del naso e della bocca, ragion per cui è bene fare attenzione che non lo tocchino i bambini. Ma per la pianta è la principale difesa contro eventuali animali erbivori del deserto che non possono assolutamente cibarsi dei fusti carnosi ed invitanti, pena gravi disturbi intestinali.

Citazioni

«È una gomma nota - Dioscoride: è un albero simile alla ferula bianca - nasce in Mauritania - emette molte lacrime viscide - si vede fluire l’umore lattescente - Plinio: si trova sul monte Atlante - Serapione: i raccoglitori stanno attenti a non toccarla per evitare irritazioni; perciò prendono ventri d’animali (= otri), li lavano, li legano al fusto dell’albero, poi lo pungono con una lancia stando lontani - il lattice esce rapidamente ed in abbondanza dal fusto».

[cit. Mattheus Sylvaticus, Opus Pandectarum Medicinae, Venezia 1523, c. 247, Euforbium]



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Euphorbia resinifera A.Berger. - Euforbia Resinifera

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